Sabato 28 gennaio 2017
dalle ore 11.00 alle 12.00:
La Spergola
La Spergola, a lungo, in passato, confusa con altre varietà a bacca bianca, oggi bandiera della viticoltura dei colli reggiani. Da essa si ricavano vini di diverse tipologie, ma, come per gran parte dei vini reggiani, "le bollicine" rappresentano la strada prediletta dai Produttori.
Delegato Provinciale di Reggio Emilia – SILVIO OLIVA
dalle ore 18.00 alle 19.00:
Lambrusco tra tradizione ed innovazione
Il lambrusco, per i modenesi, rappresenta qualcosa di più di un vino tipico. E' legame con la terra, è richiamo alle origini, è campanile e crea confini invisibili. Perchè il Lambrusco non esiste, esistono i Lambruschi.
3 lambruschi in 3 diverse interpretazioni, 9 etichette.
Delegato Provinciale Onav Modena - Sergio Scarvaci.
Domenica 29 gennaio 2017
dalle ore 12.00 alle 13.00:
Guardando ad Occidente: i Colli Piacentini
Quando si parla di Emilia-Romagna, spesso si semplifica troppo e ci si limita a definire: l'Emilia come la terra dei Lambruschi e la Romagna come quella del Sangiovese o del Trebbiano o dell'Albana.
Ci si dimentica che ad ovest dei lambruschi, al confine con l'Oltre Po ci sono Colli Piacentini. Qui la viticoltura guarda al Piemonte, ad esempio sono coltivate la Barbera e la Croatina, ma l'anima è già emiliana, ed i vini divengono frizzianti. La degustazione ha lo scopo di illustrare alcuini vini rappresentativi del piacentino.
Delegato Provinciale di Piacenza - MATTEO BALDERACCHI
dalle ore 15.00 alle 16.00:
Il Centesimino
Il Centesimino è un vitigno autoctono delle colline di Faenza in provincia di Ravenna, a bacca rossa semi aromatico. Nella località di Oriolo dei Fichi, zona storica di maggior coltivazione, già a partire dagli anni '30 era riconosciuto con il nome di Savignôn Rosso.
Una caratteristica del vino ottenuto dalle uve di Centesimino è la conservazione di un buon livello di acidità del mosto anche nella stagione avanzata; si ottiene un prodotto ben strutturato e in grado di sostenere anche un certo invecchiamento.
La buona tolleranza all'appassimento sulla pianta permette di posticipare la raccolta e di produrre interessanti vini passiti: si ottengono bicchieri di ottima finezza ed eleganza.
Degustazione a cura di Ivano Valmorì - DELEGATO DI RAVENNA