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La cucina è cultura, la cultura è tradizione, le tradizioni sono il frutto di dialoghi, sensazioni, emozioni, racconti, esperienze che poi portano a cambiamenti.

Il passato alimenta il presente.

In vari ambiti ho notato una tendenza sempre più marcata a richiamare il passato, a volte rimpiangendolo come un bene superiore ormai perduto. Questo lavoro non vuole seguire il filone nostalgico, ma fissare ciò che di buono possiamo trovare nelle nostre tradizioni affinché non si perdano e, anzi, costituiscano le fondamenta di ciò che siamo e possiamo diventare. Come scrive il mio amico Leonardo “Perdere un sapore è perdere un sapere”, e questo vale particolarmente in Romagna dove, citando Enzo Biagi, “il cibo entra in tutto e condiziona la vita”.

Preparando questo libro ho cercato di ascoltare direttamente le persone e le loro esperienze vissute, o di consultare articoli e lettere pubblicati proprio nel periodo che volevo conoscere, per evitare il rischio di affidarmi ad informazioni che nei testi più recenti mi sono parse omologate e tramandate in modo poco aderente alla realtà. Non bisogna poi dimenticare che le realtà sono diverse e variegate e dipendono spesso dal contesto ambientale e sociale, per cui anche un tempo, proprio come oggi, usanze e abitudini alimentari non erano uguali per tutti.

Nel progettare la struttura di quest’opera ho pensato alla relazione forte che esiste tra paesaggio, tavola e tradizione, e questo trinomio è proposto in ogni pagina. Fotografie di un territorio custodito dall’uomo e di paesaggi lasciati alla loro naturalezza, riflessioni e note sulle abitudini alimentari e sociali del nostro passato, ricette e immagini di alcune nostre pietanze tradizionali formano un quadro unitario che illustra frammenti della nostra identità romagnola. Quanto al titolo, tante volte ho sentito pronunciare in dialetto la frase “a pancia piena si ragiona meglio”, che è un richiamo al valore attribuito in Romagna alla buona cucina. Mangiare bene, mangiare sano, mangiare i prodotti di stagione e del proprio territorio è un’immensa ricchezza per il palato, per la vista e per lo spirito.

Questo libro è una testimonianza di amore per la Romagna, una terra dal grande patrimonio culturale, che ho voluto fotografare sotto diverse prospettive, divertendomi a comporre le materie prime come visi romagnoli o creature fantastiche della tradizione, e rappresentando le passioni della nostra gente come il ballo, la bicicletta, i motori.

Dalla nostra storia possiamo partire per suscitare e condividere nuove emozioni.

Mirco Villa

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