flambage
La cucina flambé dà spettacolo alla 13° edizione di Sapeur. La riscoperta delle tradizioni culinarie non può certo tralasciare quelle creazioni che non si sono originate nella cucina povera dei ceti agricoli e popolari di una volta, ma sono nate dall’estro dei grandi chef e si sono poi affermate nei locali di lusso, destinate ad aristocrazia e ricchi cittadini. In occasione della manifestazione organizzata alla fiera di Forlì, i visitatori saranno immersi in un’atmosfera che farà rivivere i tempi della Belle Époque. Si narra che la cucina flambé nasca per opera del maître Henry Charpertier, nel 1895 al “Cafè de Paris” di Montecarlo: una sera, in ora tarda, giunse al Cafè l’allora principe di Galles, che divenne poi Edoardo VII, in compagnia di una donna bellissima. Vista l’ora e la cucina già chiusa, Charpertier riuscì a trovare delle crepes già pronte. Le portò in sala, sistemò la lampada su un carrello che avvicinò al tavolo e diede inizio alla sua creazione straordinaria. Furono le prime crepes della storia battezzate “Suzette”. Il nome lo scelse il principe, in onore della sua donna.
Novità 2016 alla fiera del prodotto tipico, organizzata da Romagna Fiere da venerdì 22 a domenica 24 gennaio 2016 presso il quartiere fieristico di Forlì, è la collaborazione con la sezione della Romagna di AMIRA, l’Associazione Maître Italiani Ristoranti e Alberghi, che animerà l’esibizione del “Super Maître”, proponendo al pubblico la suggestiva preparazione di crepes alla lampada, con la caratteristica “fiammata”. Oggi come allora, la tecnica flambé resta un’arte di grande impatto. La cottura in sala, davanti al cliente, culmina nel flambage, la classica fiammeggiata durante o al termine della cottura. Questa procedura oggi si sta riguadagnando giustamente le luci della ribalta e verrà proposta grazie a due maître di AMIRA, che in varie esibizioni durante l’arco della giornata (una in tarda mattinata, due nelle ore pomeridiane) e utilizzando due lampade portate appositamente in fiera, prepareranno dessert alla fiamma con la frutta fresca del Centro Agro Alimentare Riminese. Ananas e banane flambé, ma non solo, tutti guarniti dalle salse, dallo zucchero caramellato e dal Cognac tipici di questa modalità accattivante e saporita di cucinare non solo dolci, ma qualsiasi tipo di pietanza, davanti al cliente-spettatore.
AMIRA è un’associazione che aderisce all’UIMH (Unione Internazionale Maîtres Hotel), quale socio fondatore ed unico rappresentante nazionale nel suo ambito, e ha lo scopo di qualificare sempre più la figura e la professione del maître d’hotel, valorizzandone e tutelandone la professionalità. Una figura, il maître, sempre più importante nel contesto dello sviluppo turistico e commerciale del nostro territorio.

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